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martedì 18 agosto 2009

CHE TRISTEZZA!!!

In questi giorni, quando mi sveglio la mattina verso le 7, mi capita spesso di accendere la televisione e di sintonizzarla su Telegranducato, una televisione locale.
A quell'ora la storica emittente televisiva livornese trasmette il "TG Runner" con notizie in continua rotazione.
Le prime notizie riguardano la politica, la cronaca, l'economia e poi man mano che la trasmissione va avanti vengono proposte news su spettacoli, cultura e chi più ne ha più ne metta.
Poi arriva l'ora dello sport. Il re delle notizie sportive è il calcio con tutte le novità sul Livorno Calcio, poi arrivano le ultime sul Pisa Calcio, e poi???... Dovrebbe esserci la pallacanestro ma, noi livornesi ci siamo abituati troppo bene molto probabilmente, lo sport che ha dato lustro alla città di Livorno, è scomparso dal palinsesto. Di certo la colpa non è dei giornalisti di Telegranducato che ogni giorno compiono egregiamente il loro lavoro, ma di tutti coloro che, dagli imprenditori agli esponenti dell'amministrazione locale, hanno fatto in modo che la palla a spicchi amaranto vennisse cancellata dalla cartina geografica della pallacanestro che conta.
Ci sono squadre nelle serie miniori, questo è vero, ma non hanno quel richiamo che poteva avere un campionato di LegaDue.
Il tutto ci mette molta tristezza ed il solo fatto di non vedere e ascoltare notizie di un certo spessore, come l'ingaggio del nuovo allenatore, l'arrivo di un nuovo sponsor, tutte le mosse di mercato sui giocatori italiano o stranieri, rende ancora più pesante la scomparsa di una squadra livornese dalle massime serie professioniste nazionali.
Ora Livorno ha la prima squadra maschile in serie C dilettanti, la vecchia serie C1, e tutta la città, dagli imprenditori ai poteri forti, deve lavorare per creare in futuro una base seria e competitiva ai massimi livelli.
Gli appassionati labronici non hanno fretta perché sono consapevoli del fatto che la crisi economica ha colpito tutti i settori e trovare le risorse finanziare è molto difficile.
Quindi non resta che rimboccarsi le maniche, piegare la testa verso il basso e lavorare duro per risanare un movimento, trovare le risorse economiche giuste e non fare il passo più lungo della gamba perché il passato, anche recente, ci ha insegnato che non si deve fare.

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