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martedì 29 giugno 2010

L'ESONERO DI ANDY RUSSO DALLA PANCHINA DELLA LIBERTAS LIVORNO

Ci divertiamo sempre ad andare a cercare negli archivi dei vari giornali italiani articoli che riguardano la pallacanestro livornese.
Questa volta postiamo un articolo preso dal giornale "Repubblica" che riguarda l'esonero di coach Andy Russo (a sinistra nella foto insieme alla leggenda della Nba Karl Malone con la maglia degli Utah Jazz) dalla panchina dell'Enimont Livorno (LL) nel lontano 1990.
"PALLACANESTRO L' ENIMONT ESONERA IL COACH RUSSO

Repubblica — 24 marzo 1990 pagina 29 sezione: SPORT
LIVORNO Gilberto Boris, padre-padrone dell' Enimont Livorno, domenica sera, dopo la sconfitta di Reggio Emilia, l' aveva fatto capire. Andy Russo, allenatore americano, della squadra livornese quarta in A1, andava licenziato. E così è stato. Ieri la società ha ufficializzato l' esonero, a quattro giornate dalla fine della prima parte del campionato, affidando la squadra ai due viceallenatori, Kevin Restani e Franco Massei. Boris era rimasto l' unico a difendere la sua scelta dell' estate. La squadra s' era subito schierata contro l' allenatore, a partire da Fantozzi, il giocatore più rappresentativo. Mi costerà un po' aveva aggiunto Boris domenica sera. Russo infatti aveva un contratto di due anni che ora la società dovrà rispettare."

mercoledì 23 giugno 2010

CLINIC SUL BASKET GIOVANILE

Il prossimo 26 e 27 giugno si terrà a Roma, presso il Riano Sport center, il 3° Training Clinic organizzato da Basketcoach.net, in collaborazione con il CNA Lazio, che quest’anno vedrà come argomento di discussione il settore giovanile. Il titolo “Il basket giovanile: dai fondamentali al gioco” ci dà l’idea di quali saranno gli argomenti della due giorni di pallacanestro alla quale parteciperanno quattro dei maggiori esponenti del basket giovanile maschile e femminile: Stefano Bizzozi, Giordano Consolini, Massimo Riga e Luigino Sepulcri.
Sul sito www.basketcoach.net e su www.cnalazio.com è possibile scaricare il modulo di iscrizione al clinic. Per gli associati a Bkcoach iscrizione a 10€ mentre per i non associati a 25€, che dà diritto al kit allenatore e al dvd del clinic.
Possibilità di pernottamento presso il Riano Sport Center contattando lo 06 90182616 oppure scrivendo a info@rianosportcenter.eu
E’ possibile iscriversi anche la mattina del 26 primo giorno del clinic.

Questo il programma delle tre sessioni del clinic:
Sabato 26 giugno
Mattina
Ore 9,00 registrazione
Ore 9,30 – 11,30 Consolini – Sepulcri - “Il controllo del corpo nell’uso dei fondamentali individuali, aspetti tecnici e fisici”
Ore 11,45 – 13,15 Giordano Consolini - “Il miglioramento del passaggio nelle categorie giovanili”

Pomeriggio
Ore 15,45 - 17,15 Massimo Riga - “Progressione didattica dall'1c1 al 3c3 in attacco per la categoria U17"
Ore 17,30 – 19,00 Massimo Riga - “Progressione didattica dall'1c1 al 3c3 in difesa per la categoria U17"

Domenica 27 giugno
Ore 9,30 – 11,00 Stefano Bizzozi - “Il contropiede per la categoria under 19”Ore 11,15 – 12,45 Stefano Bizzozi - “Il pick and roll attacco e difesa nella categoria U19”

martedì 22 giugno 2010

ECCO QUANDO SCOMPARVE PER LA PRIMA VOLTA LA PALLACANESTRO LIVORNESE DI VERTICE

Era il lontano 1994 e, per la prima nella storia, la pallacanestro livornese di vertice, allora rappresentata dalla società nata dalla fusione tra Libertas e Pallacanestro Livorno, venne radiata dalla serie A2 dopo aver presentato delle fidejussioni false.
Ecco cosa scrisse il quotidiano "La Repubblica" in merito alla questione.

"
LIVORNO SENZA BASKET CREPUSCOLO DI UNA GRANDE
tratta da "Repubblica" del 15 settembre 1994 pagina 30 sezione: SPORT


ROMA - Livorno è stata esclusa dal campionato di A2. Una delle sedi storiche della pallacanestro italiana, è da ieri senza squadra, anche se solo cinque anni fa contese il titolo a Milano, perdendo lo scudetto per un canestro al quinto incontro. Si chiude nella maniera più traumatica una vicenda sportiva, il cui ultimo capitolo era stato, qualche anno fa, la fusione delle due società della città, la Libertas e la Pallacanestro Livorno, un tentativo per sanare la situazione già difficile del basket in città. Nell' ultimo campionato ne era invece seguita, con il marchio Baker, la retrocessione in A2 e poi l' acuirsi della crisi economica e finanziaria, con in ultimo l' esibizione di una fidejussione, rivelatasi falsa, per ottenere l' iscrizione al campionato. Il dramma finale si è consumato in due atti. Nel pomeriggio la Federazione comunicava di non aver ricevuto la nuova fidejussione bancaria che aveva richiesto, e di aver ' verificato che pertanto sono venuti meno i presupposti che avevano consentito alla Fip stessa di riconoscere la sussistenza del diritto all' iscrizione al campionato di serie A2 maschile' . In pratica, la Fip certificava che il mancato pagamento dei 2 miliardi e 250 milioni necessari per regolarizzare la posizione della società. A quel punto la squadra allenata da Marco Calamai era già fuori dal basket, ma l' esclusione era un atto che spettava alla Lega. La Fip ha così girato le carte al commissario straordinario della Lega, Allievi, perchè adottasse i formali provvedimenti in merito alla revoca dell' ammissione al campionato. In serata la decisione immediata di bandire il Livorno. Che protesta, parla di "aspetti inquietanti" della gestione federale e minaccia il ricorso all' autorità giudiziaria. La prima conseguenza è che adesso andrà riscritto il calendario di A2, campionato al quale erano iscritte 17 squadre. La formula - informava un comunicato diffuso in serata dalla Lega - verrà modificata in questo modo: prima fase, 30 giornate con partite di andata e ritorno tra le 16 squadre; seconda fase, quattro giornate con due partite in casa e due fuori per ognuna delle 16 squadre con la cosiddetta ' formula dell' orologio' . Rimangono invariate le altre caratteristiche della formula relative alla fase dei play off, promozioni in A/1 e retrocessioni in A/2. Coppa Italia - Ritorno dei quarti di Coppa Italia: Buckler Bologna-Benetton Treviso 76-73 (andata 69-85). Treviso affronterà la vincente di Verona-Milano. Stasera (ore 20,30): Birex Verona-Stefanel Milano (75-87), Illy Trieste-Cagiva Varese (77-88), Scavolini Pesaro-Pfizer Reggio Calabria (78-76)."

venerdì 18 giugno 2010

FINALE SCUDETTO 1989: ECCO COME LA VEDE IL SITO INTERNET SPORTMEDIASET.IT

Ecco come vede la finale scudetto del lontano 1989 tra Enichem Livorno e Philips Milano il sito internet Sportmediaset.it.

"Il passato e' oggi: 27/05/1989
La Philips Milano vince il 24.o scudetto contro la Enichem Livorno nella decisiva gara 5
Il 27 maggio 1989, a Livorno si disputa la gara decisiva per l'assegnazione dello scudetto tra Enichem e Philips Milano. La partita si decide negli ultimi secondi quando un canestro del livornese Andrea Forti viene prima convalidato e poi annullato perche' segnato a tempo scaduto.Il titolo viene assegnato in un primo momento ai livornesi che iniziano a festeggiare invadendo il terreno di gioco. Qualche minuto dopo viene comunicato al pubblico il successo della Philips per 86-85. Si scatena cosi' una rissa tra gli spettatori e i giocatori di Milano che culmina con l'aggressione all'arbitro Zeppilli reo, secondo i tifosi di casa, di aver annullato un canestro valido.Tra calci e spintoni i giocatori della Philips riescono a tornare negli spogliatoi per festeggiare il ventiquattresimo scudetto, il piu' contestato di sempre per l'Olimpia Milano. I meneghini, giunti solo quinti nella regular season, vincono il titolo dopo aver eliminato ai play-off Irge Desio, Benetton Treviso e la Scavolini Pesaro."

giovedì 17 giugno 2010

UNDER 19 REGIONALE: ANCHE QUI LA PALLACANESTRO LIVORNESE TIENE

Soddisfazione per la Libertas Livorno under 19, unica squadra del settore giovanile gialloblù arrivata a giocarsi una final four a Figline val d'Arno. I libertassini nella prima semifinale hanno affrontato la corazzata Montevarchi. Partita che è finita male visto la sconfitta labronica che ha regalato così l'accesso alla finale a Montevarchi. Nell'altro match la squadra di Siena batte l'altra formazione livornese giunta a queste final four, l'US Livorno Basket.
Finale per il 3° ed il 4° posto dunque tutta livornese. Una "finalina" che è finita con la vittoria della Libertas sui cugini dell'Unione. Podio che finisce così in mano ai gialloblu.

mercoledì 16 giugno 2010

LA NUOVA STAGIONE DELLE WOMEN

Anche se è stato un boccone amaro da digerire, la società della Women ha rinunciato alla serie A2. Tra le mura societarie si lavora per costruire un buon gruppo di giovani, capaci di far bene in B d'eccellenza. Tra le belle notizie delle Women, c'è un nome: Nene Diene nata nel 1992 si è vista arrivare la convocazione nella nazionale under 18. La giovane giocatrice leccese è già da tre anni che gioca nelle file delle Women e sarà impegnata dalla fine di giugno ai primi di agosto per un tour de force sicuramente costruttivo. Per quanto riguarda il resto delle notizie sale l'attesa per conoscere il nome del tecnico che guiderà la prima squadra e se ci sarà il passaggio di consegne tra Stefano Ranuzzi e Cinzia Piazza, o se entrambi i tecnici rimarranno alle dipendenze del presidente Bottoni.
Carlesi e Balestri, ed il pivot ligure Giorgia Belfiore sono pronte a restare. Intanto, anche se manca l'ufficializzazione del Consiglio Federale che verrà solo il 17 luglio, pare cosa fatta il ritorno del titolo e quindi della serie A2, alla società di La Spezia, quella società che due anni fa rinunciò alla A1 cedendola a Livorno. E proprio a La Spezia, approderà la ex livornese Mariani che è pronta a rinunciare alle varie proposte in serie A1 per disputare un campionato di vertice anche se nella seconda serie italiana. La prossima stagione riserverà novità sensazionali. Una per tutte, la clamorosa rinuncia, per mancanza di fondi, della storica società Reyer Venezia alla massima serie.
Non c'è quindi solo la pallacanestro livornese in crisi possiamo trovare una magra consolazione anche in altri lidi.

martedì 15 giugno 2010

L'EX ARBITRO ZEPPILLI ED IL CANESTRO DI FORTI

Oggi postiamo un'intervista fatta dal giornalista Renzo Marmugi all'ex arbitro Zeppilli (il famoso arbitro della finale scudetto tra Enichem Livorno e Philips Milano del 25 maggio 1989) datata 14 gennaio 2010 e pubblicata sulle pagine della "Repubblica" nella cronaca di Bologna.

"«Il canestro di Forti non era buono»
Accadono cose che sono come domande, passa un minuto oppure anni poi la vita ti risponde, dice Alessandro Baricco. E dopo oltre vent'anni da quel 27 maggio 1989 viene la voglia di riascoltare la voce di Pasquale Zeppilli, insieme a Francesco Grotti arbitro di quell'incredibile gara-5 della finale scudetto tra Enichem e Philips.
Accadono cose che sono come domande, passa un minuto oppure anni poi la vita ti risponde, dice Alessandro Baricco. E dopo oltre vent'anni da quel 27 maggio 1989 viene la voglia di riascoltare la voce di Pasquale Zeppilli, insieme a Francesco Grotti arbitro di quell'incredibile gara-5 della finale scudetto tra Enichem e Philips. Fu lui, il fischietto di Roseto degli Abruzzi, ad annullare il canestro di Forti a fil di sirena assegnando il 24º scudetto a Milano anziché il primo a Livorno.
Signor Zeppilli, come sta?
«Tutto bene, grazie. Ho 63 anni, sono un bancario in pensione e da inizio anni Novanta il mio cognome è stato corretto in Zeppillo».
Decisione volontaria?
«No, è stato l'ufficio anagrafe del Comune. Mio fratello è andato a ricercare un estratto di nascita, documento che serviva ai suoi figli, e così ha scoperto che sul foglio originale c'era stato un errore di trascrizione. Gli scrivani di allora usavano pennino e calamaio, quello di Roseto fece una 'i' arrotata al punto da sembrare una 'o' e così il cognome di tutta la famiglia è stato corretto. Pensi che mio padre aveva un negozio: ho ancora la targa "Barberia Vincenzo Zeppilli" e tante medaglie di concorsi che aveva vinto. Nemmeno lui ha saputo di chiamarsi Zeppillo».
Ha mai ripensato a quel sabato 27 maggio 1989?
«Un milione di volte, e oggi più che mai cresce dentro di me il rammarico di non aver avuto l'aiuto di un supporto tecnologico come l'instant replay, oggi comunissimo sui campi di basket durante le finali. Quando vedo i coach chiedere il ricorso alle immagini tv per una semplice rimessa laterale mi viene una rabbia...Se quel giorno noi arbitri avessimo potuto usare la moviola non sarebbe nato tutto quell'astio fra la sponda Libertas e Pasquale Zeppilli».
In che senso?
«Io adoro Livorno, è una città dove ho arbitrato insieme al compianto Domenico Belisari anche tanti derby, quelli del +36 per la PL in serie B e del +26 per la Libertas in A1, per esempio. E sempre senza problemi. In quel palasport ci entravo volentieri. Ancora oggi mi dispiace non aver potuto dimostrare con l'ausilio della tecnologia che quella decisione presa era valida. L'unico disguido fu il fatto che King, americano della Philips, aveva commesso il quinto fallo a 3' dal termine, ma per gli addetti al tavolo invece erano quattro. Capisco i tifosi Libertas, però anche vent'anni dopo ho la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta. Anche la "Domenica Sportiva" dimostrò che per qualche "frame" il canestro di Forti era arrivato dopo la sirena...».
Provi a rivedere l'azione incriminata.
«Alexis prende il rimbalzo su tiro di Premier e serve Fantozzi a metà campo. Il play deve fare un palleggio, poi passa a Forti sotto canestro. L'azione di Andrea è stata molto rapida, ma io ero a metà campo a due metri dal tavolo. Ho alzato gli occhi e sul display c'era già scritto zero zero. Contemporaneamente è partita la sirena, e io l'ho sentita benissimo. Grotti, l'arbitro di testa, aveva dato canestro più fallo di Meneghin, ma non toccava a lui guardare il cronometro. Spettava a me, l'arbitro di coda. E con le braccia ho fatto subito il gesto "non buono". Il pubblico in quel frastuono infernale avverte la sirena dopo qualche frazione di secondo, invece io a metà campo il suono l'ho udito benissimo. Sono stati l'invasione dei tifosi e, più tardi, la correzione del punteggio sul tabellone del palasport a far scatenare il casino. Io ero scappato nello spogliatoio già convinto dell'accaduto. Infatti sul referto di gara non c'è traccia dell'ultimo canestro di Forti».
E' vero che la cronometrista, moglie dell'ex arbitro Pironi di Ravenna, disse che secondo lei il canestro era arrivato in tempo valido?
«Assolutamente no. E poi l'arbitro deve chiedere ausilio agli addetti al tavolo soltanto se è nel dubbio. Io ero sicuro di aver deciso bene».
Come fa ad esserne così certo?
«Arrivammo a Livorno alla vigilia di gara-5, ero alla mia prima finale scudetto e così io e Grotti fummo accompagnati da Luigi Giordano, presidente degli arbitri. Lui rimase con noi due giorni, per farci stare più tranquilli e per evitarci contatti col mondo esterno. Dopo la partita, in macchina mentre tornavamo a casa, mi disse: "Pasquale, ho rivisto alcune volte l'ultima azione alla moviola e probabilmente hai ragione". Io avevo deciso in buonafede, quelle parole mi confortarono ancora di più».
Ne ha mai riparlato con qualche livornese?
«Alcuni anni dopo rividi Alberto Bucci a Rimini, a pranzo da un comune amico. Lui mi disse "l'unico rimorso è che non sono riuscito a metterti nel dubbio. Dopo la sirena mi hanno travolto le persone che avevo intorno, purtroppo non ce l'ho fatta a raggiungerti prima della tua fuga nello spogliatoio...". Dove fra l'altro io arrivai accompagnato da due colossi del servizio d'ordine. Uno aveva un orologio da sub, e per proteggermi mi fece anche una ferita al polso. Grotti invece arrivò dopo tre-quattro minuti».
Ha ripreso i rapporti con Livorno?
«Sì, tornai ad arbitrare la Libertas un anno e mezzo dopo (il 23 dicembre 1990), grazie all'interessamento del compianto Piero Costa, all'epoca general manager della società. Vinse la Libertas 101-100 con canestro di Forti a 5" dalla sirena. E menomale che un tiro del napoletano Woods allo scadere girò sul ferro e uscì, altrimenti sarebbe ripartito il tormentone Zeppilli...».
Cosa fa oggi Pasquale Zeppilli, anzi Zeppillo?
«Dopo alcuni anni da commissario degli arbitri in serie A sono stato capo designatore della B1 (oggi A dilettanti), quindi team manager al Basket Roseto per alcuni mesi e di nuovo dirigente responsabile quando la squadra della mia città era in B2. Nel frattempo l'amico ed ex arbitro Guglielmo Petrosino mi aveva contattato per diventare ispettore antidoping della Federcalcio, e da nove anni svolgo questo compito. Negli stadi dalla serie A alla Prima Divisione. Invecchiato, ma in pace con la coscienza»." (tratto dalla "Repubblica" di Bologna)

venerdì 11 giugno 2010

LA PALLACANESTRO A LIVORNO TENTA A RIALZARSI

Oggi postiamo un articolo del quotidiano "Il Tirreno" sulla riunione tra l'amministrazione comunale di Livorno e le società maschili e femminili cittadine per cercare di rilanciare la pallacanestro "nostrana" a livello nazionale.
"LIVORNO. Hanno ammazzato il basket, il basket è vivo. O almeno tenta di rialzarsi. La voglia di provare a fare canestro in città esiste ancora, ma in mancanza (cronica) di soldi buoni per ripresentarsi nel giro importante bisogna azionare i neuroni, accendere la lampadina delle idee, inventarsi qualcosa per non essere accusati di aver pugnalato una scuola e dimenticato la storia. È quanto ha fatto l'assessore allo sport Claudio Ritorni, che ieri pomeriggio ha convocato in Comune tutte le società livornesi dalla serie D in su. L'iniziativa era importante, e tutti hanno risposto all'appello: Libertas, Us Livorno, Stagno, Pielle, Don Bosco, Meloria, oltre a Piero Bottoni in rappresentanza delle Women. I presidenti delle società cittadine hanno apprezzato molto la chiamata dell'amministrazione comunale, e questa volta speriamo che nell'interesse generale della Livorno cestistica si mettano da parte gelosie da quartierino, miopia sportiva, egoismi vari. C'è da ridare lustro al prodotto Livorno, dunque unire le forze e le idee in un momento di crisi è un nobile scopo, anzi deve diventare un obiettivo comune. «Noi vogliamo proprio questo - sottolinea l'assessore Ritorni - cioè dare una mano per ripartire. Aspettando di vedere se si troveranno le risorse economiche per competere in una categoria nazionale attraverso l'acquisizione di un titolo sportivo o una wild card che arrivi dalla Federazione, cominciamo intanto a valorizzare quello che già abbiamo: il settore giovanile. Per questo vorrei che a livello di Allievi, Cadetti e Juniores le varie società livornesi prendessero il meglio per assemblare formazioni in grado di arrivare alle finali nazionali. I dettagli organizzativi e come si chiameranno queste squadre a noi non interessano: ciò che gli operatori del settore devono capire è la necessità assoluta di valorizzare e ridare lustro al prodotto Livorno. Il nome lo scelgano pure loro, noi invece mettiamo a disposizione il PalaLivorno per poterci giocare». «La nostra proposta - continua l'assessore allo sport - è stata accolta con grande entusiasmo, il clima che si respirava alla prima riunione era veramente positivo. Per questo abbiamo deciso di creare una commissione di tre persone (Fabio Canaccini, esperto di impiantistica, Renato Graziani, presidente provinciale Fip, Stefano Fantoni in quanto uomo di basket e delegato dallo stesso Ritorni, ndr) che entro lunedì dovrà elaborare una piattaforma tecnica. Poi giovedì 17 giugno ci ritroveremo di nuovo insieme a tutte le società livornesi per cercare di mettere in pratica il progetto studiato a tavolino». Il primo passo è stato fatto. Aspettando un domani migliore, quando nel 2011-12 ci sarà il riassetto dei campionati di basket con la nascita della cosiddetta lega di sviluppo (dietro serie A e Legadue, ma con sei-sette giocatori under obbligatori in ogni squadra) oppure l'arrivo di un gruppo di imprenditori che abbiano la forza di acquistare un titolo sportivo. Intanto però ci sarebbe da chiudere la partita Basket Livorno, una vicenda che al sindaco Cosimi sta molto a cuore. Se possibile evitando il fallimento e anche gli strascichi in tribunale. E' nato un comitato che doveva reperire risorse per arrivare a un concordato con i creditori, ma dopo un mese e mezzo abbondante dal varo dell'iniziativa la cosa è sempre impantanata. I soldi dei cosiddetti amici del basket attesi sul conto corrente bancario non si vedono. Giocatori e agenti, stanchi di mille promesse, sono pronti alle azioni legali. Impossibile dargli torto." (da Il Tirreno)

giovedì 10 giugno 2010

IERI LA RIUNIONE TRA AMMINISTRAZIONE COMUNALE E SOCIETA' LIVORNESI

Si è tenuta ieri la riunione tra l'amministrazione comunale di Livorno e le società livornesi maschili e femminili per parlare del futuro della pallacanestro nella nostra città.
Ecco l'articolo pubblicato sul "Corriere di Livorno" che riporta com'è andata la riunione:
"La questione pallacanestro nella nostra città rimane un argomento sentito e sempre molto attuale. Ad un anno esatto dall'uscita di Livorno dal circuito del grande basket sono stati convocati gli stati generali della palla a spicchi cittadina col fine di creare una strategia univoca volta al completo rilancio del movimento. Promotore di questo incontro è stato l'assessore allo sport del Comune di Livorno Claudio Ritorni che ha ricevuto i rappresentanti di tutte le società che ogni giorno si occupano di questo sport. Una situazione abbastanza anomala quella che sta vivendo il basket all'ombra dei Quattro Mori perchè ad un grandissima schiera di praticanti e tesserati, sintomo di un movimento comunque florido, si contrappongono la mancanza di grandi palcoscenici e una situazione economica poco felice che, più o meno, coinvolge un po' tutte le varie realtà. «L'obiettivo è quello di dare vita ad una bozza comune che permetta alle squadre livornesi di poter ben figurare, cercando magari di raggiungere le finali nazionali delle varie categorie perfettamente in linea con la tradizione della nostra città». Questo è l'incipit di Claudio Ritrorni, affiancato dal dirigente comunale Fabio Canaccini, altro personaggio sempre vicino al mondo del basket in questi ultimi travagliati periodi. «Purtroppo» continua l'assessore allo sport «non possiamo più vantare una squadra di vertice alla quale l'intero movimento possa tendere, ma abbiamo un grande patrimonio di giovani che in città praticano la pallacanestro e tante società che rappresentano un vanto per Livorno». Proprio ai dirigenti dei vari sodalizi arriva il messaggio di Palazzo Civico affinchè si dia vita ad un indirizzo comune volto a costruire solide basi per la pallacanestro livornese. Quelle fondamenta in grado di sorreggere, senza poarticolari problemi, qualcosa di più importante che in un futuro potrebbe anche venire costruito. «Dobbiamo essere concreti e lavorare con quello che attualmente abbiamo in mano e la passione e l'interesse dei giovani verso il basket sono un tesoro che non possiamo disperdere, ma da dover incrementare». Non è la prima volta che l'universo della palla a spicchi si riunisce attorno ad un tavolo, dal disimpegno della famiglia Falsini (estate 2004) più volte si è cercato di rimettere in moto la macchina, ma questa volta l'opportunità offerta dagli amministratori comunali è davvero interessante. «Con un progetto serio - spiega Ritorni - che coinvolga e abbracci tutte le anime del basket cittadino possiamo mettere sul piatto anche il PalaLivorno, struttura nata e pensata come la casa del basket livornese. L'utilizzo dell'impianto di Porta a Terra risolverebbe i tanti problemi logistici legati alla penuria di palestre, contese tra le varie società di basket e degli altri sport indoor, consentendo al movimento di avere una casa, tra le più prestigiose in Italia». Intanto qualcosa inizia subito a muoversi e già da oggi una triade di "saggi" composta fa Canaccini, da Stefano Fantoni e dal rappresentante della Federazione Graziani cercherà di stilare un canovaccio sul quale potersi muovere in futuro. L'appuntamento per tutti è fissato fra un paio di settimane quando i buoni propositi mostrati dai vari dirigenti dovranno iniziare a tradursi in fatti concreti." (articolo tratto da il "Corriere di Livorno")

lunedì 7 giugno 2010

RICORDATE I GIORNI DELLA FUSIONE? ECCO COM'ERANO...

Ve li ricordate i giorni della fusione? Ecco come il quotidiano "la Repubblica" le descriveva in un articolo dell'epoca:

"CHE BURLA, LIVORNO UNITA
Repubblica — 04 luglio 1991 pagina 30 sezione: SPORT

LIVORNO C' era una volta un derby, forse il più caldo, di tutto il basket italiano. E ci sarà, domani, un matrimonio che non s' aveva da fare, unendo tifoserie tra le quali correvano fossati palieschi: c' era chi non l' ammetteva in famiglia, un tifoso dell' altra sponda. Il basket succhia miliardi e questa sete spiana anche la sua storia: resterà una sola squadra a Livorno, che è una delle piccole patrie dei nostri canestri e che alla fusione non pensò neppure quando sia Libertas che Pallacanestro vegetavano, anni Settanta, entrambe in B. Adesso, invece, è tutto firmato: e la nuova squadra, Pallacanestro Libertas Livorno, sarà tanto diversa dalle due che l' hanno preceduta. Avrà un' impronta più forte di Libertas, il club ultimamente più forte, due estati fa addirittura a mezzo secondo dallo scudetto nella famosa finale con Milano. La Pallacanestro, che stava in A2 con lo sponsor Tombolini, offrirà solo due pezzi: l' americano Addison, se non fa le bizze per l' aumento di stipendio, e il play Diana. Ma la Livorno fusa non somiglierà neppure all' ultima Libertas. Fantozzi, che se n' è andato a Roma, era anche più di un capitano. Al suo posto ne sono arrivati tre (Busca, Ragazzi, De Piccoli) e anche così, si capisce, si cambia faccia a un quintetto. Intanto, per sentirsi meno male, hanno deciso di chiamarla, più dolcemente e modernamente, sinergia. Ma quando i tifosi della Baracchina Rossa (Pallacanestro) attraversano il lungomare per andare da quelli della Baracchina Bianca (Libertas), le parole non possono essere così leggere. Sui muri di questa città che ha inventato il Vernacoliere e affida alla notte e all' intonaco i messaggi del suo sarcasmo, sono comparse scritte grevi. Lettere e petizioni alle redazioni locali hanno chiarito che la sinergia è piaciuta a pochissimi. Le battute allegre sono rare. Questa, da fans della Pallacanestro nel covo nemico: Ehi ragazzi, che bei ricordi, due anni fa, quando perdemmo lo scudetto per centesimi di secondo, annettendosi quel pezzetto di memoria collettiva, come già si fosse fusi e non invece in giro per la città, la notte delle beffe e dei cortei, a gridare Grazie Milano. Mauro Di Vincenzo, 39 anni, oggi targato Libertas, ma passato pure per l' altra panchina, sarà il coach di questo insensabile Anno Primo dell' Era Livorno Unita. Non nasconde i disagi, spera solo che a questo tempo delle cose negative segua presto un periodo positivo, di entusiasmi riaccesi. Potrebbero venire coi volti nuovi, o coi primi risultati che, mi auguro, sapremo ottenere. L' obiettivo è un posto nei play-off, ma lo butto lì così, senza quasi sapere su quali forze conteremo. Ma dobbiamo arrivarci, anche partendo dagli attuali presupposti oscuri; e ci servirà un campionato da vivere accanto alla passione della gente, perchè all' inizio dell' anno prossimo ci sarà il nuovo palasport da novemila e Livorno potrebbe entrarci tutta, al seguito di una sola squadra. Certo, dimenticando pure le minacce di oggi, tutti questi tifosi che dicono: l' abbonamento non lo faccio più. Di Vincenzo non ha più visto Dodo Rusconi, il collega che aveva un posto garantito in contratto e che oggi, visto che di panchine ce n' è una sola, dovrà lasciare il campo. Capisco la sua situazione, mi addolora, non solo per il disagio economico: Rusconi dovrà star fuori dalla mischia e fuori si sta male. Di qui a lunedì, ultimo giorno di mercato, la nuova Livorno sarà fatta. Busca, Ragazzi, De Piccoli, Forti, Carera, Diana sono pressochè sicuri, dal mercato potrebbe arrivare un play più esperto, la coppia Usa prevede Addison e un pivot che la società cercherà in America, non battagliando però con le concorrenze stellari che cacceranno giganti sopra il milione di dollari. Ma al mercato Livorno va anche a vendere, perchè gli uomini di due squadre, per farne una, sono troppi. E poichè molti sono lì, famelici, ad attendere i prezzi stracciati, corre anche un' altra minaccia: facciamo la sinergia, ma ci teniamo pure le due squadre, in A1 e una A2".

venerdì 4 giugno 2010

IN LEGADUE UNA FINALE TARGATA "LIVORNO"

Nonostante il declino della pallacanestro livornese, Livorno sta facendo ancora un pochino di storia nei campionati che contano come la LegaDue.
Infatti in questo fine settimana si terrà la finale dei playoff per la promozione in Lega A e ad affrontarsi saranno la formazione della Prima Veroli contro la formazione del Banco di Sardegna Sassari.
Due squadre che vedono all'interna la presenza di giocatori che hanno indossato la maglia di Livorno in questi ultimi anni.
Nella Prima Veroli gli ex amaranto sono Francesco Foiera, Stefano Simeoli e Mario Gigena, nel Banco di Sardegna Sassari invece saranno Jason Rowe e Marcelus Kemp.
Insomma una finale in cui Livorno ha qualcosa ancora da contare.

giovedì 3 giugno 2010

CE LA FARA' IL COMITATO A RISOLLEVARE LE SORTI DELLA PALLACANESTRO LIVORNESE?

Da qualche mese è stato creato un comitato formato da tre persone (avv. Uccelli, avv. Russo ed il commercialista Giusti) su delega del sindaco di Livorno Cosimi.
Questo comitato ci pone come principale obiettivo di liquidare tutti i creditori che hanno ancora da avere i soldi dal fallimento del Basket Livorno, in prima fila ci sono lo staff tecnico ed i giocatori. Poi, almeno stando alle parole del primo cittadino labronico, dovrà cercare di risollevare le quotazioni della pallacanestro livornese nel mondo della palla a spicchi nazionale. Dice che Livorno abbia la possibilità di ripartire dalla serie A dilettanti (la vecchia serie B1) che già come siamo messi adesso sarebbe un lusso.
Sarà vero? Seguiremo con molta attenzione gli avvenimenti...

BAR24@ILBASKETLIVORNESE.IT WWW.ILBASKETLIVORNESE.IT

martedì 1 giugno 2010

"ALE" FANTOZZI ESCE SCONFITTO DAI PLAYOFF

Purtroppo non ce l'ha fatta la Cestistica Gioiese, squadra allenata Alessandro Fantozzi, a conquistare la promozione in serie D dilettanti. I calabresi infatti sono usciti sconfitti dalla serie di finali contro Battipaglia che veniva giocata al meglio delle 3 partite. Battipaglia ha vinto gara 1 in casa di Gioia Tauro e gara 2 tra le mura amiche. Veramente un peccato.
Postiamo l'intervista di Alessandro Fantozzi fatta al nostro sito amico GioiaSport.com sulla serie finale:

Coach Alessandro Fantozzi, cosa è successo ieri a Battipaglia ?
"La disamina è semplice: non siamo riusciti a conservare il vantaggio accumulato nel terzo periodo gestendo male gli ultimi dieci minuti di gioco, con la zona di Battipaglia che ha complicato i nostri piani. Abbiamo di conseguenza tirato molto da tre, commettendo troppi errori".
Battipaglia, però, ha dimostrato in due partite di essere stata superiore a Voi.
"Sono d’accordo, oltre ai nostri demeriti, vanno evidenziati i meriti della Virtus Battipaglia che ha disputato dei play off incredibili, vincendo con Acireale, Canicattì e appunto Gioiese, collezionando 6 vittorie su 7 partite. Un plauso da parte mia alla squadra di coach Sanfilippo".
Il “patron” Muscolino, nell’immediato post partita con Battipaglia, ha affermato che vorrebbe ancora Fantozzi sulla panchina della Gioiese anche per la prossima stagione. Da parte sua ci sono i presupposti per continuare a lavorare a Gioia Tauro?
"Assolutamente si. Mi sono trovato davvero bene a Gioia. Per me è indispensabile la programmazione, solo così si potranno nel tempo ottenere risultati importanti. In ogni caso vorrei ringraziare tramite GioiaSport tutti i dirigenti, da Muscolino a Condello, da Campisi ad Antonio Crea, dai fratelli Latella (Ugo e Mario ndc) a Dato. Mi scuso se dimentico qualcuno, ma il mio ringraziamento va a tutti indistintamente".
Per concludere, Massimo Landi de il basket livornese, ha comunicato pochi giorni fa, che Livorno continua la sua via crucis in ambito cestistico; sembrerebbe che il proprietario della Women Livorno (serie A2 femminile ndc) abbia deciso di vendere il titolo sportivo. Un suo giudizio?
"Purtroppo Livorno, dopo i fasti del passato, vive un momento tragico con la Pallacanestro. Mi spiace moltissimo".