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lunedì 9 febbraio 2009

FUTURO BUIO

Oggi "postiamo" per intero un articolo del quotidiano "Il Tirreno" sulla crisi della pallacanestro livornese.
"La storia si ripete. La teoria filosofica di Giambattista Vico vale anche per la palla a spicchi amaranto. Un mese e mezzo dopo il miracolo di Natale fatto dal sindaco e dalla sua squadra di collaboratori Basket Livorno ha di nuovo il fiato corto e le casse asciutte. Fino a dicembre tutte le scadenze contrattuali verso i dipendenti erano state rispettate, l’inizio del 2009 invece ha riproposto pari pari i problemi precedenti. La situazione è delicata, molto delicata. Da un punto di vista normativo lo sciopero di ieri dei giocatori appare una forzatura, un colpo di testa, ma evidentemente il malessere di Boyette, Ostler e compagni parte da più lontano, da una società che dopo l’uscita di scena di Valterio Castelli (aveva promesso che sarebbe tornato al PalaAlgida, invece è sparito nel nulla...) è di nuovo in cima alla lista dei problemi impellenti sulla scrivania di Alessandro Cosimi. Il “mayor” si è battuto, ha fatto un grande sforzo e garantito che la società finirà regolarmente il campionato, ma Basket Livorno non può vivere di flebo e di terapie di emergenza. Serve un intervento strutturale, un allargamento della base societaria, che l’associazione “amici del basket” cresca e si fortifichi (il presidente Paolo Contesini scenda in prima linea e si attivi in modo concreto), invece nella pallacanestro amaranto anche le idee buone si sgonfiano e perdono efficacia per la lunghezza dei tempi di esecuzione. A Natale il sindaco era stato bravissimo e autorevole nel trovare uno sbocco al problema economico contingente, ma l’Epifania insieme alle feste si è portata via anche un po’ di quel sacro furore, le riunioni di inizio gennaio tra la squadra di Cosimi (Canaccini, Del Nista, Nebbiai) e i vertici di Basket Livorno invece di andare di corsa hanno dilatato le scadenze, rinviato i problemi in calcio d’angolo. L’impressione è che manchi un vero regista della situazione, ognuno lavora nella propria sfera di competenza e lì si ferma. Anche perché gli uomini del sindaco hanno altri problemi e mille incombenze a cui pensare in quanto amministratori della cosa pubblica, la “patata bollente” basket per loro è solo passione e lavoro straordinario. «Ma essere in ritardo è molto diverso dal non pagare gli stipendi», sottolinea Fabio Canaccini, ricordando che lo stesso Cosimi in persona ha garantito più volte che Basket Livorno arriverà al traguardo di fine giugno. Il resto, ovviamente, è nelle mani della città, dei suoi operatori economici e industriali e delle grandi famiglie se avranno sempre orecchie per ascoltare. Nell’immediato intanto toccherà di nuovo al sindaco attivarsi per rinnovare l’accordo con Unicoop Tirreno e soprattutto quello per il “main sponsor”, mentre i due soggetti che si erano offerti di versare un contributo sostanzioso dovrebbero essere ricontattati e invitati a dare un segnale concreto. In mezzo a tante incertezze una cosa è sicura: bisogna fare presto, prestissimo. (renzo marmugi)"
Che futuro veramente buoio...

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