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lunedì 30 marzo 2009

IL COMMENTO DI DELL'AGNELLO E DE RAFFAELE DOPO PAVIA v LIVORNO

Postiamo il commento dei due coach, Dell'Agnello e De Raffaele, dopo Pavia v Livorno su un articolo de "Il Tirreno" firmato Renzo Marmugi:" Il derby delle panchine premia De Raffaele, che infatti è un inno alla gioia. «Per Pavia - dice il coach arrivato al capezzale dell’Edimes il 21 novembre scorso - è una vittoria di importanza capitale. A un certo punto abbiamo avuto paura di vincere comodamente e Livorno ci è ripiombata addosso. Il fatto è che questa squadra non può smettere di produrre gioco e soprattutto difesa. Questa partita ci regala praticamente la salvezza: prima avevamo entrambi gli occhi aperti dietro le spalle, ora invece uno può anche guardare davanti. Certo, la corsa è ancora lunga, ma con 26 punti in classifica dovrebbero essere gli altri a preoccuparsi di evitare la retrocessione. Comunque se per Pavia la salvezza è lo scudetto entrare nei playoff sarebbe come vincere la Champions League. Ho raccolto l’Edimes a 2 punti, e la penultima ne aveva 6. A quattro giornate dalla fine siamo a quota 26, nessuno l’avrebbe mai detto. Il merito è tutto di questo gruppo straordinario: sono orgoglioso di allenare giocatori così, dove anche gli americani dimostrano un attaccamento alla maglia super. Mi sembra di rivedere in questo gruppo la Livorno nell’anno di Drew Nicholas. Gente che sta bene insieme, professionale, motivata. E ora - lo dico chiaro - andiamo a Cremona per vincere. Io non mi nascondo». Parole forti e chiare, mentre Sandro Dell’Agnello arriva in sala stampa col viso tirato e i segni di un’altra partita ad alta tensione. «Niente da dire sul risultato, mai in discussione - sibila il coach amaranto dopo aver salutato l’amico De Raffaele - Pavia è stata avanti dall’inizio alla fine e ha meritato di centrare la vittoria. Però vorrei anche poter giocare a pallacanestro: non ci bastavano Rossetti e Simeoli fuori uso, nel riscaldamento si è bloccato anche Foiera e poi a cinque-sei minuti dalla fine abbiamo perso pure Boyette. L’inizio disastroso? Avevamo poca testa e poca concentrazione, l’approccio peggiore contro una squadra di tiratori come l’Edimes. Sul 28-11 per loro poteva finire in un’ecatombe, gli indizi c’erano tutti. E noi invece siamo stati bravissimi a tenere duro, anche se abbiamo sofferto tantissimo sui loro rimbalzi d’attacco (Pavia ne ha catturati 17, due più che in difesa). E poi avevamo una panchina corta, con Saccaggi al rientro da quattro mesi di inattività. Diventerà un grande giocatore, oggi purtroppo non lo è ancora. La mia analisi è sincera e spassionata, non voglio fare piagnistei». Sul 47-45, con Pavia in ansia, Giuri e Rotondo hanno fallito due contropiedi. Poteva girare la partita? «Sì, forse era un tram su cui saltare al volo, ma il ritmo l’ha sempre avuto la squadra di casa, noi con le rotazioni così misere non avremmo avuto né l’energia e né la presenza fisica per continuare su quell’atteggiamento fino alla fine. L’infortunio di Boyette? Ha sbattuto il gomito destro sul parquet. Speriamo bene. Ora col permesso della società tornerà negli Usa per vedere la sua bambina appena nata....». L’ultima domanda è sui playoff. «Noi ci proveremo fino in fondo: con questo equilibrio c’è da pensare a sei-sette squadre tutte insieme sul traguardo. Deciderà la classifica avulsa, per questo aver salvato il +11 dell’andata non è una cosa secondaria"."

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