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giovedì 30 aprile 2009

I TIFOSI PIELLINI PIANGONO LA MORTE DI UN GRANDE GIOCATORE

Postiamo l'articolo del quotidiano "Il Tirreno" con firma di Renzo Marmugi sul decesso di Glen Michael Gondrezick protagonista in maglia Pallacanestro Livorno negli anni '80: "LIVORNO. «È uno dei migliori cinque americani mai venuti in Italia», aveva detto Claudio Vandoni alla presentazione dentro un hotel Palazzo che già cominciava a sentire il peso degli anni. Il complimento era rivolto a Glen Michael Gondrezick, arrivato in corsa al posto di Larry Gibson, tagliato dopo due giornate di A2. “Gondo” (1,96 per 99 chili) se n’è andato il 27 aprile all’età di 53 anni in un letto dell’ospedale St. Rose a Henderson, città che appartiene all’area urbana di Las Vegas. Nel settembre 2008 si era sottoposto a un trapianto di cuore all’Ucla Medical Center e la morte è dovuta a complicazioni legate al nuovo organo. Insomma, la classica crisi di rigetto. La notizia ha fatto il giro del mondo tra gli addetti ai lavori, destando una profonda commozione. Era arrivato nel 1983-’84 alla Pallacanestro Livorno sponsorizzata Rapident dopo sei anni nella NBA (due ai New York Knicks, quattro ai Denver Nuggets), accompagnato dalla fama di lottatore fin dai tempi dei college, trascorsi con la maglia UNLV, l’università Nevada Las Vegas, dove è ancora 16º nella classifica di tutti i tempi fra i realizzatori (1311 punti) e nono nei rimbalzi (831). La presentazione del coach Claudio Vandoni fu roboante, in realtà Gondrezick a Livorno e nel basket italiano era passato come una meteora, giocando veramente bene solo il 19 ottobre 1983, nel derby di ritorno in Coppa Italia, vinto dalla Rapident 83-79 contro i cugini Peroni e in quella partita “Gondo” fece i bambini coi baffi, 28 punti, regalando una gioia infinita ai tifosi PL. Perché la Libertas era quella di Jeelani, Restani, Fantozzi, Forti e Carera e militava in A1, mentre la Rapident al piano di sotto aveva Dell’Agnello (23 punti in quel derby), l’anonimo Al Beal, Visigalli e un Bonaccorsi bambino. Giovanni Diana, quell’anno, era stato spedito in prestito. Peccato mortale, perché con Toto Rodà e De Angelis play la Rapident arrivò penultima, e non retrocesse solo per un ripescaggio, frutto del fiuto e della diplomazia del compianto Piero Costa. Di Gondrezick erano famosi i boati dentro lo spogliatoio e quel coro che i tifosi Peroni gli cucirono addosso: “Gondo, Gondo portali in fondo”. Era tornato a vivere in Nevada, alle porte di Las Vegas, spendendo diciassette anni come commentatore per le partite di basket della sua vecchia università. Ad assisterlo in ospedale c’erano i suoi tre figli, una femmina e due maschi. 30 agosto 1955-27 aprile 2009. Ciao “Gondo”. (re.mar.)".

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