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venerdì 12 giugno 2009

BASKET LIVORNO: IL SINDACO ALLUNGA L'AGONIA

Ieri tutti davano per ceduto il titolo sportivo del Basket Livorno. Tutti i quotidiani locali riportavano le trascrizioni delle dichiarazioni del delegato del Sindaco di Livorno per la questione basket in cui si dava per finita, di nuovo, l'avventura della pallacanestro di vertice nella nostra. A sorpresa stamani, rileggendo le pagine dei quotidiani locali, il primo cittadino dichiara di non volere rinunciare alla permanenza del titolo sportivo a Livorno e allunga l'agonia di una società che, si voglia o no, è arrivata al capolinea sovrastata dai debiti e dalla cattiva gestione. In merito postiamo oggi l'articolo del quotidiano "Il Tirreno" con firma di Renzo Marmugi: "LIVORNO. La situazione è drammatica, ma Basket Livorno ha ancora una minima chance di sopravvivere. «Il malato è nel polmone d’acciaio - dice il sindaco Cosimi con una metafora presa in prestito dalla sua professione - entro tre-quattro giorni sapremo come andrà a finire questa vicenda. Devo incontrare delle persone, prima di decretare la morte della società di Legadue vogliamo ancora giocarsi un’ultima possibilità». Le parole di Alessandro Cosimi arrivano nell’intervallo di Livorno-Grosseto, dopo l’ennesimo incontro con Fabio Del Nista, il suo uomo di fiducia nella vicenda palla a spicchi. La giornata. Si erano già parlati al mattino per uno scambio di opinioni, si sono rivisti nel pomeriggio dopo aver riflettuto sulle ultime cartucce da sparare prima di andare al funerale della società di Legadue. Alessandro Cosimi aveva preso alcune informazioni e in lui si è rafforzata l’idea che autoretrocedersi nel campionato di A dilettanti non avrebbe molto senso, anche perché per competere nella ex B1 a un livello decoroso servono almeno 7-800mila euro di budget, e allora tanto vale alzare l’asticella della sfida provando (ma l’impresa appare disperata) a riallacciare i contatti con quel gruppo imprenditoriale che sembrava interessato a mettersi al timone della società anche in Legadue. Così mercoledì 17 giugno Fabio Del Nista andrà in missione per un incontro fondamentale, in un senso o nell’altro. Niente A dilettanti. Il paziente lavoro di Antonio Tamalio aveva portato Livorno nel mirino di alcuni club interessati ad acquisire i diritti di Legadue, con Verona in pole position (ma ci sono anche Capo d’Orlando, Sant’Antimo, Lumezzane) e la possibilità di portare qui un “pass” per partecipare alla ex serie B d’Eccellenza, ridenominata A dilettanti. Per regolamento le fusioni sportive sono possibili solo tra regioni confinanti (le cosiddette macro-regioni), ma il consiglio federale ha recentemente approvato una postilla che prevede una deroga del governo della stessa Fip allo scopo di salvaguardare piazze storiche. Il divieto, dunque, si potrebbe aggirare chiedendo al consiglio federale di dare una mano alla tradizione di Livorno, però chi si assumerebbe l’onere di gestire la nuova società e di farla camminare con le proprie gambe? I vari club cittadini esistenti non sembrano avere l’interesse, né le spalle larghe per poterlo fare, allora in Cosimi e Del Nista è maturata un’idea precisa: Legadue o morte. Il CdA. Dopo l’incontro in Comune il presidente di Asa è andato in via Pera per il consiglio di amministrazione di Basket Livorno, un passo formale necessario per convocare (martedì prossimo) l’assemblea dei soci del club, chiamata a deliberare la messa in vendita del titolo e la liquidazione della società stessa. Valterio Castelli difficilmente ci sarà (ha ceduto la sua fetta di azioni, il 60%, a una società del suo gruppo), ma anche se si è chiamato fuori a dicembre 2008 ognuno risponde per gli atti firmati personalmente - specialmente quando si tratta del presidente - quindi potrebbe nascere un braccio di ferro anche su questo punto, con ripercussioni tutte da valutare. Il passivo del bilancio non è uno scherzo, anche perché si porta dietro la palla al piede delle gestioni precedenti e i 6-700mila euro ricavati dalla cessione dei diritti di Legadue (il termine scade il 22 giugno) sarebbero una goccia nel mare dei debiti. Brutta storia, speriamo solo che mercoledì Del Nista riesca a fare il miracolo. (re.mar.)".

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